Già ideato dal precedente Governo, il bonus cinema diventa realtà grazie al nuovo decreto aiuti: tutto ciò che c’è da sapere sulla misura.
Le sale cinematografiche stanno vivendo ormai da un decennio una crisi che, con ogni probabilità, porterà alla lunga alla chiusura delle stesse. Il settore ha subito un duro colpo nel momento in cui sono apparsi i servizi digitali in abbonamento. Già la presenza di piattaforme come Sky e Mediaset Premium aveva spinto molti a relegare le sale da cinema agli eventi importanti dell’anno, ovvero a quei film che avevano fatto talmente clamore da diventare dei cult. Il costo sempre crescente dei biglietti, collegato alle spese accessorie per una serata al cinema, erano diventati uno scoglio importante, così i gestori delle sale cinematografiche erano già stati costretti a ideare periodi di scontistica tutto l’anno per attirare maggiore clientela.
Il successo di Netflix e la nascita di servizi similari come Amazon Prime, Disney Plus e HBO Max ha acuito ulteriormente il fenomeno dell’abbandono delle sale cinematografiche ed il colpo di grazia è giunto a causa della pandemia. La chiusura per lunghi periodi delle sale ha fatto sì che lo spettatore occasionale si disabituasse all’idea di andare al cinema e dunque ridotto alla messa in onda dei soli kolossal hollywoodiani i momenti di aggregazione nelle sale. La situazione del settore al momento appare disperata, ma una serie di politiche in favore potrebbe riportare le persone nelle sale, fare riscoprire quella magia della prima e della visione in un contesto aggregativo dove le proprie emozioni si sommano a quelle di chi ci sta accanto, offrendo in questo modo un’esperienza completamente differente da quella casalinga.
Proprio allo scopo di aiutare uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi, il governo Draghi aveva ideato il bonus cinema, ma non aveva fatto in tempo ad approvarlo. Per fortuna il nuovo Governo ha ritenuto che la misura fosse importante da portare avanti e proprio in questi giorni l’ha approvata, inserendola nel nuovo decreto aiuti. Affinché diventi realtà manca ancora il decreto attuativo da parte del Ministero della Cultura, ma pare – stando alle voci emerse nelle ultime ore – che l’intenzione sia quella di realizzarlo entro le vacanze di Natale.
La scelta di anticipare i tempi ai giorni natalizi è chiaramente legata al fatto che il Natale e le sue festività sono solitamente uno dei periodi di maggior guadagno per le sale cinematografiche. Rilasciare il bonus potrebbe spingere chi attualmente non considera la psossibilità di vedere un film con gli amici al cinema. L’unico ostacolo potrebbe essere la modalità di richiesta. Secondo l’emendamento, infatti, i cittadini dovrebbero poterne usufruire tramite una piattaforma dedicata che al momento non esiste. La sola condizione da rispettare è avere lo Spid per accedere alla piattaforma. Non sono previsti dunque limiti reddituali e in teoria chiunque munito di spid dovrebbe poter richiedere il bonus.
Con uno stanziamento di 10 milioni di euro che potrebbero essere aumentati in vista del 2023 e in caso di inserimento nella manovra di bilancio al vaglio delle camere, il bonus cinema è una misura rivolta ad aiutare economicamente i gestori delle sale. Una volta fatta richiesta del bonus e scaricato l’apposito qr code, il cliente si presenta alla cassa e ottiene uno sconto di 3 o 4 euro in base al film e alla sala. Il cliente in questo modo pagherebbe un biglietto in media la metà del prezzo base (ci sono sale in cui il biglietto costa 10-12 euro) e il gestore non perderebbe nulla, visto che la restante cifra sarebbe versata dal Ministero della Cultura.
Appare evidente al momento che la misura sia “Una tantum”, anche se ciò non viene specificato. Supponendo infatti che lo sconto applicato sia di 4 euro e considerando i 10 milioni del finanziamento, il bonus basterebbe a coprire esclusivamente 2.5 milioni di biglietti. Magari una singola persona potrebbe riuscire ad ottenere più di un biglietto se non ci fosse un apposito blocco in tal senso, ma il rischio è che la copertura sia insufficiente a permettere a ciascun italiano di usufruirne anche solo una volta. Insomma non resta che attendere e capire se la misura verrà rifinanziata e quali saranno le regole definitive una volta realizzato il decreto attuativo.
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