Un emendamento proposto dalla deputata Michela Brambilla propone un bonus animali domestici con il quale aiutare i proprietari: come funziona?
Attualmente la Legge di Bilancio 2023 è ancora al vaglio delle Camere per eventuali modifiche o aggiunte. Tra le varie proposte emerse in questi giorni, quella che ha fatto discutere maggiormente è l’inserimento di un Bonus animali domestici per aiutare le famiglie a sostenere le spese necessarie al nutrimento e alla cura degli animali d’affezione. Lo scopo di questo emendamento sarebbe quello di tutelare il benessere degli animali casalinghi e di tutelare la biodiversità.
D’altronde il prendersi cura di questi compagni a quattro zampe è da considerarsi un’azione a tutela degli animali e dell’ambiente ed incoraggiare l’adozione di cani e gatti potrebbe risolvere il problema del randagismo, migliorare la gestione e la funzionalità delle oasi e dei rifugi per animali, consentendo ai gestori di prendere in carico nuovi animali e garantire migliori condizioni di vita a quelli che vengono adottati.
Gli emendamenti in favore degli animali domestici
Il bonus animali domestici è solo il più popolare degli emendamenti presentati e sottoscritti dai deputati che potrebbero essere inseriti nella Legge di Bilancio 2023. L’obbiettivo del pacchetto emendamenti firmato dai rappresentanti dell’intero gruppo parlamentare inerente ai i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, è quello di agevolare le famiglie che adottano animali riducendo alcune delle spese fisse.
In tal senso sia il bonus animali domestici che la richiesta di riduzione dell’imposta sul valore aggiunto in riferimento al cibo per animali (una riduzione del 4%) e sulle cure veterinarie (-10%), con l’azzeramento dell’IVA per gli interventi mirati all’identificazione ed al controllo della riproduzione, sarebbero visti come una manna dal cielo non solo per le famiglie che adottano ma anche per rifugi e oasi.
Un’altra proposta approvata (le altre sono state scartate prima di essere presentate alle Camere) riguarda un rifinanziamento del fondo per la lotta al randagismo, rivolta principalmente alla Sicilia e alle altre regioni del sud Italia in cui il problema è più pressante. Infine è stata avanzata una proposta di stanziamento di risorse per la creazione di allevamenti senza gabbie e altre misure a tutela degli animali selvatici.
Come funziona il Bonus animali domestici
La proposta della Brambilla, come spiegato sopra, è finalizzata ad assicurare una migliore condizione di vita agli amici a quattro zampe, ma può essere vista anche come un incoraggiamento all’adozione per quelle famiglie che hanno maggiori difficoltà economiche. Il bonus animali domestici prevede infatti un aiuto di 150euro annui per le famiglie che hanno un animale domestico, che può arrivare sino a 450 euro annui per quelle famiglie che si prendono cura di tre animali da compagnia.
Secondo la deputata il bonus dovrebbe essere gestito dall’Inps ed il criterio per avere accesso sarebbe l’Isee della famiglia. I 150 euro sarebbero infatti concessi a quelle famiglie che presentano un reddito annuo non superiore ai 15mila euro. Per quelle che presentano un reddito inferiore ai 7mila euro, invece, sarebbe previsto un raddoppio delle somme annue. Per quanto riguarda le modalità di richiesta, al momento non sono disponibili. L’emendamento è ancora al vaglio e non è detto che venga effetivamente inserito all’interno della Manovra. Bisognerà dunque attendere che vi sia l’approvazione delle Camere, prima di conoscere le eventuali modalità di richiesta e i requisiti per l’accesso. In sede di approvazione potrebbe anche cambiare l’entità del bonus.