Il bonus sociale per le bollette di luce e gas è stato rinnovato dal governo, ma sono cambiati i parametri: adesso a chi spetta?
La crisi economica continua a mettere in ginocchio le famiglie italiane. L’inflazione registrata negli ultimi mesi del 2022 sta rendendo complicato a sempre più famiglia la gestione delle spese ed il pagamento delle bollette mensili. A peggiorare la situazione c’è il costante aumento del costo delle bollette di luce e gas, aumento che è stato calmierato dagli interventi del governo, ma che ciò nonostante si sente nel computo complessivo delle spese mensili. Proprio i costi del gas e dell’energia elettrica sono quelli che preoccupano maggiormente le famiglie italiane e sono dunque quelli su cui è stata rivolta la maggiore attenzione da parte dell’esecutivo nella scrittura della manovra 2023.
Il bonus sociale che permette alle famiglie con maggiori difficoltà economiche di pagare meno il costo delle bollette di luce e gas è stato mantenuto e verrà addirittura potenziato nel 2023. La soglia massima per l’accesso al bonus del gas è stata aumentata a 15mila euro di reddito annuo, inoltre è stata rafforzata la misura, che adesso comprende uno sconto in bolletta più cospicuo per chi è schiacciato dagli aumenti. Per fare rientrare il costo dell’aumento dello sconto e quello dell’ampliamento dei beneficiari di questo sconto, sono stati previsti dei criteri ben precisi che consentiranno di ridurre le spese. Il primo e forse più importante criterio riguarda le zone climatiche. Data la minore necessità di utilizzo del gas in zone climatiche più calde, il bonus sociale sarà più basso ad esempio al sud Italia e più alto al nord. In ogni caso la suddivisione delle zone è stata studiata in base alla misurazione delle temperature nel periodo e le varie regioni inserite in varie fasce climatiche che vanno dalla A (le più fredde) alla F (con il clima meno rigido).
Come saprete, il bonus sociale sulle bollette di luce e gas era stato pensato dal governo Draghi come uno sconto del 30% sul costo delle bollette della luce e del 15% su quelle del gas in base al fabbisogno familiare. Per quanto riguarda le bollette della luce, il calcolo del bonus era considerato in base al numero di componenti del nucleo familiare all’interno della dichiarazione sostitutiva unica. Per quanto riguarda invece quello del gas, il bonus dipende dal numero di componenti della famiglia risultanti dall’Isee in associazione alla tipologia di fornitura da scontare (uso per cucina, acqua calda o per riscaldamenti) e alla zona climatica in cui si trova la famiglia.
Data la maggiorazione del bonus e l’ampliamento della platea, Arera ha avviato una consultazione – che verrà chiusa il 14 dicembre – attraverso la quale spera di capire in che modo modificare i parametri per sostenere al meglio i beneficiari del bonus considerando i fondi a disposizione. Le possibili soluzioni sono: la mensilizzazione del bonus gas, la modifica dei profili di consumo e la modifica del bonus base. Per quanto riguarda la prima possibile soluzione, Arera lascerebbe invariata la valutazione trimestrale, ma vorrebbe applicare modifiche mensili nel caso in cui ci sia un cambiamento netto del costo del gas.
Per quanto riguarda la seconda possibile soluzione si pensa ad una valutazione differente in considerazione dei lavori di efficientamento energetico che portano ad un minore consumo di energia. In questi casi, si valuta una riduzione che va dal -4 al -12% in base al numero di componenti della famiglia. Si studia al contempo la possibilità di aggiungere ai 250 smc annui, altri 50-100 smc a nucleo familiare in base al numero dei componenti. Infine la modifica del bonus base avverrebbe in considerazione delle varie fasce di reddito Un bonus al 100% per le famiglie con un reddito inferiore o pari agli 8mila euro, al 70-80 per quelle con reddito compreso tra gli 8 ed i 12 mila euro e al 50-60 per quelle con un reddito compreso tra i 12 ed i 15mila euro.
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