Tra le varie misure contenute dalla Legge di Bilancio in via di approvazione c’è anche la detassazione dei bonus produttività: come funziona e quali sono i requisiti per ottenerla.
La prima legge di bilancio del governo Meloni è arrivata in parlamento ormai da più di un mese, ma i lavori sulla manovra si sono prolungati oltre misura e la votazione definitiva arriverà solamente domani 29 dicembre. Visti i ritardi sull’approvazione, quella della Camera è arrivata solo alla vigilia di Natale, la Legge di Bilancio 2023 arriva “blindata” al Senato, ovvero senza possibilità di modifiche ulteriori da parte dei senatori. Domani i senatori hanno la possibilità di approvare definitivamente la manovra, ma in caso di mancata approvazione la permanenza stessa dell’attuale esecutivo sarebbe a rischio.
Una mancata approvazione della legge di bilancio “blindata” – ovvero con la fiducia sul governo associata ad essa – porterebbe all’esercizio provvisorio, ovvero alla gestione esclusiva di ordinaria amministrazione senza variazioni di bilancio. Una situazione del genere – che non conviene a nessuno e probabilmente non si verificherà – porterebbe ad un collasso economico del Paese e alla perdita di fiducia degli investitori, di conseguenza alla caduta del governo dopo appena tre mesi.
Sebbene attualmente non abbiamo l’assoluta certezza che le misure contenute nella Legge di Bilancio saranno ufficiali a partire dall’1 gennaio, è abbastanza probabile, data la situazione, che allo stato attuale delle cose non ci saranno modifiche. Con la manovra blindata ed il rischio collasso, infatti, non ci potranno essere modifiche alle misure ed è altamente probabile che il Senato decida di fare passare la legge così com’è.
Bonus produttività detassati al 5% nel 2023: chi ne ha diritto
Annunciata come una “costola” della flat tax durante la conferenza stampa di presentazione della Legge di Bilancio da parte della premier Giorgia Meloni, la detassazione dei bonus produttività è applicabile ai premi di risultato o alla partecipazione degli utili d’impresa concessi dalle aziende private ai propri dipendenti. Il riferimento alla misura quadro riguardante le partite iva, per le quali è stata aumentata la soglia che permette la tassazione fissa al 15%, è legato esclusivamente al fatto che la tassazione sui bonus produttività non subirà aumenti in base all’ammontare del bonus in questione, tuttavia ci sono alcune precisazioni da fare a riguardo.
L’articolo 15 della legge di bilancio 2023 va ad agire sulle norme che regolano la detassazione dei premi produttività concessi dalle aziende private che sono state approvate nel 2016. Nelle norme originali il riferimento alla detassazione era relativo a bonus produttività non superiori ad un totale di 3.000 euro, soglia che nella nuova manovra è stata alzata a 4.000 euro. L’altra novità riguarda l’aliquota da applicare che passa dal 10% attuale al 5% a partire dal prossimo anno. Va ricordato che i bonus non vanno ad aumentare il reddito annuo del dipendente e dunque non contribuiscono ai contributi da versare per fini pensionistici.
Al di là della soglia di guadagno massima, ci sono altre condizioni che devono essere rispettate. I dipendenti che hanno ricevuto l’anno precedente un reditto complessivo pari o superiore ad 80.000 euro, non potranno ottenere la detassazione. Questa condizione non è stata variata con la misura presente nella manovra attuale. Inoltre i datori di lavoro potranno elargire il bonus produttività solo ed esclusivamente se questi sono previsti dal contratto aziendale o territoriale stipulato dal dipendente. Infine i contratti stipulati devono essere stati depositati entro e non oltre i 30 giorni dalla firma.