Siamo nell’epoca dei pagamenti elettronici, delle criptovalute e dei bonifici istantanei, ma gli assegni circolari non sono ancora passati di moda. E moltissimi italiani continuano a cadere nel tranello dei truffatori.
Truffe, truffe e ancora truffe. Purtroppo in Italia (e non solo) i furbetti sono sempre in agguato, e a farne le spese – letteralmente – sono milioni di persone, spesso con conseguenze drammatiche. Tra i casi più diffusi e attenzionati in questo periodo ci sono gli assegni circolari farlocchi: un’insidia da cui dobbiamo ben guardarci per non ritrovarci in guai seri.
L’assegno circolare è sicuramente un po’ démodé rispetto ad altri strumenti di pagamento, ma tuttora usato da giovani e meno giovani, in quanto considerato un mezzo piuttosto sicuro. Ma è davvero così? Non proprio. Un caso accaduto di recente sta a dimostrarlo.
Nei giorni scorsi è balzato agli onori (si fa per dire) delle cronache il caso di un criminale che è entrato in possesso addirittura di una costosa BMW dal valore di 80.000 grazie proprio a un assegno circolare falso. E non si tratta di un episodio isolato, bensì di una truffa che si sta diffondendo sempre più rapidamente. Di qui l’importanza di capire come difendersi.
In linea generale, l’assegno circolare è un metodo di pagamento molto diffuso quando si devono trasferire cifre di notevole importo. Per esempio, il versamento di una caparra per l’acquisto di una casa. Ed è uno strumento ben diverso dall’assegno bancario. Se l’assegno bancario è emesso dal correntista e dunque ha un grado di affidabilità piuttosto basso, infatti, l’assegno circolare è emesso direttamente dalla banca, per cui chi lo riceve si sente piuttosto tranquillo.
Eppure, falsificare un assegno circolare non è poi così difficile. I criminali specializzati in questo tipo di truffe sono ormai così abili che riescono a realizzare dei falsi pressoché perfetti. E, in tal modo, a sottrarre ingenti somme di denaro in pochissimo tempo, ai danni dei malcapitati di turno.
La truffa più semplice è quella messa in atto da chi invia un assegno fraudolento per il pagamento di merci: il beneficiario deposita l’assegno, vede che sembra essere stato liquidato e spedisce la merce all’acquirente. Dopo qualche giorno, però, l’assegno non riesce, i fondi vengono detratti dal conto del cliente e il venditore ha perso la merce inviata all’acquirente.
Come difendersi, dunque, e cosa fare per prevenire questo tipo di truffe? Il primo consiglio, specie se c’è in ballo una grossa somma di denaro, è quella di recarsi presso la banca che emette l’assegno circolare insieme al pagatore per vedere con i nostri occhi che l’operazione è regolare e cristallina. Solo in questo modo, infatti, si potrà scongiurare il rischio di ritrovarsi tra le mani un assegno circolare fasullo. Nel caso sopra descritto a mo’ di esempio, aspettare l’accredito certo e definitivo prima di spedire o trasferire merci può aiutare ad aggirare un’eventuale truffa. Ci sarebbe poi la possibilità di verificare un assegno circolare per stabilire se è vero o è falso, cosa però piuttosto difficoltosa per chi non è un esperto in materia. Vale l’antico proverbio: chi vuole vada, chi non vuole mandi…
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