Ancora ombre sulla morte della Regina Elisabetta, la Royal Family avrebbe cercato di insabbiare la verità con scarsissimi risultati. A quanto pare sono state appena scoperte e rese note l’effettive cause della morte della sovrana, tra le più longeve della storia.
La morte della sovrana inglese ha getto nello sconforto il popolo inglese e la stessa famiglia reale, nonostante tutti loro fossero in un certo qual modo preparati ad un possibile addio quando il fatidico momento è arrivato, tutti loro, inevitabilmente si sono trovati impreparati.
Passeranno alla storia tutti i collaboratori della BBC vestiti di nero in attesa di poter dare l’annuncio ufficiale, le trasmissioni interrotte e tutti i membri della Royal che pian piano raggiungevano la residenza dove si trovava la Regina che aveva lasciato momentaneamente Buckingham Palace.
Passerà, inoltre, alla storia anche la foto con il Primo Ministro neo eletto Liz Truss nel Castello di Balmoral, dove pochissimi giorni è deceduta… e quell’immagine ha fin da subito destato l’attenzione dei media e anche degli esperti che hanno subito notato il livido sulla mano, segno tangibile che qui fosse stato messo l’ago per una cannula e quindi flebo.
Scoperte le cause della morte della Regina Elisabetta
Dal momento in cui è stata resa pubblica la foto con Liz Truss, da poco dimessa dall’incarico di Primo Ministro, ha subito destato grandissimo sospetti tra esperti, giornalisti e opinione pubblica. Tutti loro, infatti, all’unisono si sono chiesti cosa fosse successo alla Regina e se davvero la sovrana fosse venuta a mancare per cause naturali dettate, appunto, dalla sua età molto avanzata. Un referto medico che non ha convinto nessuno fin dal primo momento. Successivamente, dunque, sono state fornite numerose versioni di ciò che potesse esser successo, ipotizzando anche una caduta accidentale che sarebbe stata fatale alla Regina Elisabetta.
Poco dopo l’annuncio della morte, inoltre, a gettare benzina sul fuoco sarebbe stato anche Andrew Morton, autore della biografia di Lady Diana che negli anni 90′ diete scandalo in Inghilterra e mondo intero.
Così come riportato da Il Fatto Quotidiano Morton, durante una lunga intervista a La Repubblica, ha rilasciato la seguente dichiarazione mettendo in dubbio la verità fornita dalla Royal family circa la morte della Regina Elisabetta: “Stava male ma i problemi motori non sono sufficienti a spiegare. Delle reali cause del decesso non ci sarà traccia nemmeno nel certificato di morte. Sono sicuro di questo. A Filippo, come causa della scomparsa, venne scritto ‘età avanzata’. Credo che accadrà lo stesso con Elisabetta. Alla fine la famiglia è riuscita a tenere sotto traccia le sue vere condizioni di salute. Nonostante la malattia, Elisabetta fino all’ultimo ha servito la nazione e due giorni prima di morire ha incontrato la prima ministra“.
Cosa ha ucciso la Regina Elisabetta?
Tutti i dubbi insinuati in questi mesi, dunque, hanno acceso i riflettori su quelle che potessero essere davvero le effettive cause della morte della Regina Elisabetta sulle quali, recentemente, si è espresso un altro esperto della Royal Family, ovvero lo scrittore Gyles Brandreth che il prossimo 8 dicembre 2022 arriverà in libreria con il libro Elizabeth: An Intimate Portrait, promettendo di far chiarezza sull’effettive cause della morte della sovrana. Recentemente, come riportato anche da La Repubblica, sono stati diffusi degli estratti del libro scritto da Gyles Brandreth che ha rotto il silenzio in relazione alla malattia della Regina Elisabetta che la Royal Family avrebbe cercato di insabbiare volutamente parlando così di “decesso derivante da cause naturali e quindi vecchiaia“.
Nell’estratto dell’opera, dunque, possiamo leggere le seguenti affermazioni fatte dallo scrittore dell’opera Elizabeth: An Intimate Portrait: “Mi è stato detto che la Queen soffrisse di un cancro al midollo osseo, un mieloma che spiegherebbe la sua stanchezza degli ultimi tempi e soprattutto i suoi ‘problemi motori’. Il sintomo più comune del mieloma è il dolore alle ossa, soprattutto nella zona lombare e nel bacino, e questa patologia colpisce soprattutto gli anziani. Per un tumore del genere non c’è cura“. Secondo quanto reso noto dal quotidiano sopracitato, quindi, Brandreth nella sua opera circa la malattia della sovrana conclude spiegando ulteriormente: “Per un tumore del genere non c’è cura, l’unico modo è cercare di allungare l’esistenza fino a due o tre anni, con medicine che permettano di regolare il sistema immunitario e prevenire il peggioramento delle condizioni delle ossa, nonché per alleviare il dolore“.