Raffaella Carrà è stata un simbolo e un’icona della Rai per decenni, ma l’azienda di Via Mazzini sembra essersene dimenticata.
Quello attuale non è un periodo troppo felice per la Rai. L’emittente televisiva di Stato è infatti incappata in veementi polemiche per essersi lasciata sfuggire la maglietta di Enrico Montesano con sopra la simbologia neofascista ed è dovuta correre ai ripari. La svista, grave per carità, può capitare, più preoccupante è la gestione dei fondi a disposizione ed una visione del presente e del futuro che appare quantomeno confusa. Sembra infatti che la Rai stia investendo molto sulla creazione di serie tv e meno sulla creazione di nuovi contenuti di altro tipo. Ogni anno, infatti, vanno in onda sempre le stesse trasmissioni e pare chiaro che da quelle parti ci sia una mancanza di inventiva e di idee. Una buona in realtà l’avevano avuta, quella di investire su Cattelan, ma il conduttore e il suo ascendente sul pubblico è stato probabilmente sopravvalutato e già adesso il futuro di questo investimento appare incerto.
Può essere benissimo annoverato tra gli errori di gestione della dirigenza Rai anche l’aver perso l’occasione di creare una serie tv dedicata alla vita e alla carriera della compianta Raffaella Carrà. Come detto sopra, la Rai sta puntando forte sulle fiction e le serie tv e in questi anni ne hanno prodotte molte riguardanti personaggi storici del mondo dello spettacolo. Le fiction sui personaggi noti hanno avuto molto successo e dunque era logico pensare che avrebbero prodotto anche una serie tv o un film tv su Raffaella Carrà. Notizia di qualche giorno fa, però, è che la serie tv verrà prodotta dalla Disney e sarà esclusiva di Disney +.
Come logico che sia, dopo la comunicazione dell’imminente serie su Raffaella da parte del colosso americano, in molti si sono chiesti come sia stato possibile che la Rai non ci abbia pensato prima e non abbia anticipato la concorrenza. Uno dei gli spettatori Rai delusi da questa mancata opportunità ha rivolto questa domanda ad Alessandro Cecchi Paone, il quale nella sua rubrica su Nuovo Tv ha risposto: “Continuate a segnalarmi, e sempre più spesso, situazioni ed episodi che denunciano in modo preoccupante la crisi d’identità del servizio pubblico. Che nessuno sa più dire cosa sia e soprattutto cosa debba essere nel nuovo mondo mediatico. Perdere la fiction sulla Carrà è per questo una mancanza incomprensibile”.
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