Inter, l’annuncio appena arrivato stravolge i tifosi. I nerazzurri dovranno fare i conti con l’abbandono che nessuno si aspettava.
Alla vigilia della partita più attesa da tutti, Juventus-Inter, il mondo nerazzurro è piuttosto scosso da quello che sta succedendo e dalle conseguenze di quanto accaduto solo una settimana fa. Purtroppo non parliamo dei risultati in campo che, seppur con la sconfitta indolore al cospetto del Bayern Monaco, hanno visto l’Inter proseguire del cammino positivo sia in campionato che in Champions League.
Quello a cui ci riferiamo è a quanto accaduto nella Curva Nord, il cuore del tifo organizzato dell’Inter. Alla notizia della morte di uno dei fondatori del gruppo ultras più longevo, Vittorio Boiocchi, i capi ultras hanno deciso che la curva andava svuotata completamente, con le buone o con le cattive. E così ci sono finiti dentro loro malgrado tifosi “normali”, padri di famiglia con bambini al seguito e persone che erano allo stadio solo per godersi la partita della loro squadra del cuore. Gente che arrivava anche da altre parti d’Italia è stata minacciata e obbligata a lasciare lo stadio e questo ha scatenato il finimondo.
La sentenza a nostro avviso è fin troppo leggera. Daspo per quattro persone individuate grazie alle telecamere e divieto di introdurre striscioni, tamburi e altro per la partita casalinga col Bologna, l’ultima prima della sosta. Insomma una spruzzata di acqua fresca per chi da anni ha occupato una parte dello stadio come se fosse propria. Per chi usa la curva per i propri interessi come lo spaccio di sostanze stupefacenti e altri crimini. Per chi in definitiva con lo sport e con il calcio non c’entra proprio nulla.
Saranno anche tifosi dell’Inter, ma della loro squadra non gliene frega nulla. Ciò che interessa è che i loro traffici non siano ostacolati dalle forze dell’ordine e dalla società Inter. E a questo punto noi diciamo basta e come noi tutto il mondo sportivo e il mondo dei mass media dovrebbe farlo. Basta alle curve gestite in questo modo dove le leggi che valgono per ogni cittadino italiano non trovano attuazione, basta alle curve come porto franco per poter commettere ogni genere di violenza e di crimine. Basta allo stadio come luogo dove aver paura.
Noi diciamo che sia proprio questo il momento in cui bisogna cambiare. Che lo stadio diventi un luogo per le famiglie, che le curve siano piene di bambini e ragazzi. Senza paura ogni società di calcio dovrebbe interrompere immediatamente e senza alcuna remora ogni tipo di rapporto col tifo organizzato. Tutti i gruppi ultrà andrebbero sciolti e non dovrebbero più avere possibilità di accesso allo stadio se non comprando biglietti singoli, pagandoli, e andando a sedersi in qualsiasi posto dello stadio. Senza nulla di organizzato. Se davvero amano la loro squadra, il calcio e lo sport lo faranno. Altrimenti troveranno un altro luogo dove delinquere e noi potremo tornare a goderci le partite dal vivo con gioia e serenità e una sana passione sportiva. Il calcio è dei calciatori, dei tifosi veri e dei bambini.
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