Il Canone Rai è senza ombra di dubbio la tassa più odiata dagli italiani, e a quanto pare lo resterà ancora a lungo: scopriamo insieme perché.
Chi pensava che il 2023 avrebbe riservato almeno una lieta notizia in merito al Canone Rai, in questi giorni si è dovuto ricredere. Dopo anni di difficoltà e ristrettezze economiche a causa del Covid-19 prima della guerra poi, seguita dal caro bollette e dall’aumento esponenziale dei prezzi di materie prime e carburante, una boccata di ossigeno ci voleva proprio. E invece…
Le ultime novità sul fronte del Canone Rai
A differenza di quanto si è detto e ridetto fino a un paio di settimane fa, l’abbonamento al servizio radiotelevisivo pubblico rimarrà in bolletta. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato da Giancarlo Giorgetti, ha riconfermato che la tassa sarà riscossa su mandato dei fornitori di energia elettrica. In altre parole, lo ritroveremo come da diversi anni a questa parte in bolletta.
La speranza è che almeno l’abbonamento radiotelevisivo non subisca aumenti. Ma non mancano le voci contrarie a questa decisione. E, curiosamente, le critiche arrivano proprio da chi sta al Governo e nello specifico dal Ministro Matteo Salvini che, da portavoce del suo partito, ha espresso in questi giorni la sua ferma volontà di eliminare la tassa della tv una volta per tutte. Ipse dixit: “Il Canone Rai va tolto? Assolutamente sì, pagare il Canone Rai per guardare i Fazio o i telegiornali di sinistra, anche no… La stragrande maggioranza dei giornali, delle radio e delle televisioni sono a sinistra. La pacchia è finita”.
Lo schema attuale (confermato anche per il prossimo anno) delle bollette per l’energia elettrica risale all’ormai lontano 2015, quando entrò in vigore una riforma fortemente voluta dall’allora Governo di Matteo Renzi. Quella riforma, oltre all’inserimento del canone nelle bollette dell’energia elettrica, ha avuto il pregio di abbassare il valore del tributo agli attuali 90 euro rispetto ai precedenti 117 euro. Gli italiani hanno poi tuttora la possibilità di dilazionare in rate il pagamento della tassa.
Ricordiamo con l’occasione che in certi casi è possibile evitare di pagare l’odiata imposta. Ovviamente bisogna rispondere ad alcuno requisiti fondamentali, elencati anche sui siti ufficiali degli organi di competenza. Il primo è riferito alle persone di 75 anni di età o oltre, le quali sono totalmente esenti dal pagamento del canone Rai. C’è poi l’esonero dal pagamento della tassa nel caso in cui il proprio reddito non raggiunga la soglia minima. Stessa cosa se non si possiede un apparecchio televisivo in casa.
La Commissione Europea aveva chiesto di intervenire sull’abolizione del canone Rai dalla bolletta dell’energia elettrica già a partire dal prossimo gennaio. Ma, come spiegato dal Ministero dell’Economia (e riportato dall’Ansa), “le voci di un’esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano, alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso, fondate. […] La milestone Pnrr trova il suo fondamento nell’esigenza di tutela della concorrenza del mercato dell’energia elettrica e si basa sulle proposte Agcm, la quale non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia, a condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali. Requisito che risulta soddisfatto”.