Il bonus di 150 euro stanziato dal governo Draghi con il decreto aiuti ter non è ancora stato erogato a tutti: a chi spetta e quando arriva.
Negli ultimi due anni i governi che si sono succeduti hanno erogato una serie di misure in aiuto dei cittadini, tra le quali la concessione di alcuni bonus una tantum. I primi bonus di questo tipo sono stati concessi dopo il primo lockdown a tutti quei lavoratori che a causa delle misure di sicurezza sanitaria avevano perso lavoro e dunque si trovavano in difficoltà economica. La soluzione è stata ripetuta dal governo Draghi durante la primavera per contrastare il caro vita. Nel decreto aiuti è stato inserito un bonus una tantum di 200 euro per tutti i lavoratori che nel 2021 non avevano raggiunto i 35mila euro di guadagni annuali. La misura è stata poi rinnovata nel decreto aiuti ter, con la concessione di un bonus di 150 euro per tutti quei lavoratori, pensionati e disoccupati che percepiscono il Reddito di Cittadinanza il cui guadagno annuo non supera i 20mila euro.
Già da tempo si era capito che il presidente del consiglio attuale, Giorgia Meloni, non avrebbe prorogato l’aiuto nei prossimi mesi e nel 2023. La (o Il se preferisce) premier ha infatti detto in più occasioni che i bonus concessi ai cittadini sono una misura inutile e che i fondi a disposizione del governo sarebbero stati tutti utilizzati per contrastare il caro bollette e il caro gas e benzina. Una dichiarazione d’intenti che è stata resa ufficiale dal testo del decreto aiuti quater, il quale conferma che il bonus una tantum non verrà confermato e che dunque gli italiani dovranno farsi bastare gli stipendi e contrastare l’inflazione e dunque l’aumento di tutti i costi di acquisto e dei servizi semplicemente acquistando di meno e risparmiando.
Niente bonus da 150 euro per novembre dunque? Non è propriamente così, visto che il bonus di cui parliamo è quello previsto dal decreto aiuti ter e non verrà cancellato. Tutti coloro che lo hanno già ricevuto, in assoluto gli autonomi che hanno fatto richiesta a partire dal 26 settembre (data in cui è stato sbloccato l’aiuto anche per loro), sia che facciano riferimento alla cassa Inps sia che facciano riferimento ad altre casse previdenziali, dovrebbero averlo già ricevuto o comunque lo riceveranno nelle prossime settimane senza necessità di fare ulteriori richieste.
A chiarire la questione sulla ricezione del bonus, sulle modalità e sulle tempistiche è stata l’Inps con una circolare pubblicata in data 16 novembre. In questa viene spiegato che gli stagionali, gli intermittenti, i lavoratori dello spettacolo, i dipendenti con contratto a tempo determinato (compresi quelli agricoli), i collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co) e chi attualmente è dottorando oppure assegnista di ricerca dovrà fare richiesta per i 150 euro anche se ha già ricevuto il precedente bonus da 200 euro. Chi invece non deve fare domanda sono i dipendenti a tempo indeterminato (anche i domestici), i pensionati e i beneficiari di trattamenti assistenziali e infine i percettori di Reddito di Cittadinanza. Per tutti vale il limite del reddito di 20mila riferito all’anno 2021, chi ha percepito un reddito superiore viene tagliato fuori dal bonus.
Per quanto riguarda i calendari di pagamento, l’Inps ha specificato che entro il mese il bonus arriverà ai pensionati, ai beneficiari di trattamenti assistenziali, ai percettori di Reddito di Cittadinanza, ai lavoratori occasionali e a collaboratori domestici. Per tutti coloro che sono chiamati invece a presentare domanda il tempo di ricezione del bonus sarà più lungo e potrebbe slittare addirittura al gennaio 2023. Slitterà sicuramente al febbraio 2023, per chi risulta titolare di Naspi, Dis-Coll, mobilità in deroga e trattamenti di importo pari alla mobilità, disoccupazione agricola 2021 e indennità Covid-19.
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