I Nas hanno sequestrato tonnellate di prodotti alimentari irregolari dopo casi di intossicazione da listeria: attenzione a ciò che comprate.
L’inserimento di criteri di selezione dei prodotti rigidi imposta dall’Unione Europea ha migliorato sensibilmente la qualità e la sicurezza degli stessi nei supermercati e nei mercati all’ingrosso. Il rispetto di queste norme garantisce la qualità della merce e tutela la salute pubblica, ma non sempre vengono rispettate. Sebbene la maggior parte dei produttori continua a controllare i prodotti e ad immetterli sul mercato solo quando sono sicuri e controllati, c’è chi decide di massimizzare il profitto eludendo volontariamente i controlli qualità o creando dei certificati fasulli pur di non sprecare la merce andata a male. Questo è ciò che è stato scoperto in queste settimane grazie ad un controllo nazionale da parte dei Nas su disposizione del Ministero della Salute dopo la segnalazione di diversi casi di intossicazione da Listeria.
Simili casi infatti possono avvenire tramite l’ingestione di prodotti crudi o a scarsa cottura, o prodotti caseari a scarsa maturazione, qualora questi vengano conservati in maniera erronea o vengano venduti dopo la scadenza e dunque già in stato di deterioramento. Dopo le segnalazioni dei casi di intossicazione da Listeria, i Nas hanno ispezionato 1095 aziende di trasformazione degli alimenti con maggiore probabilità di sviluppo del batterio Listeria su tutto il territorio nazionale. Durante i controlli sono state accertate irregolarità in 335 strutture, 310 operatori sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria e Sanitaria e 541 sono state le violazioni penali amministrative contestate. I Nas hanno quindi sequestrato 14 tonnellate di alimenti dal valore di 327mila euro e 23 aziende il cui valore economico si aggira intorno ai 7 milioni di euro. Le sazioni amministrative contestate arrivano ad un totale di 365mila euro.
Allerta alimentare, scoperti laboratori che producevano certificati falsi
Nel corso delle indagini effettuate dal nucleo dei Carabinieri che si occupa della tutela della salute dei cittadini, sono stati trovati dei laboratori non autorizzati che fornivano certificazioni false al fine di permettere la diffusione di alimenti guasti o contaminati. I due laboratori in questione si trovano in provincia di Palermo ed in questi mesi si sono occupati di fornire dei referti falsi che attestavano parametri analitici e microbiologici non veritieri, dato che la merce autorizzata non veniva effettivamente analizzata. Sempre a Palermo è stata chiusa un’azienda di prodotti caseari dopo che un campione di formaggio analizzato ha palesato la presenza di un alto tasso di Listeria.
Sequestro di salumi e carne è invece avvenuto a Modena e Bari dopo aver riscontrato il malfunzionamento dei sistemi di refrigerazione, le scarse condizioni igieniche di conservazione e la mancata possibilità di tracciare la provenienza dei prodotti. A Salerno e Catania sono stati sequestrati prodotti caseari e chiuse aziende per la mancanza di tracciabilità dei prodotti che stavano per essere messi in commercio. A Savona è stata chiusa un’azienda che operava senza l’autorizzazione sanitaria e presentava gravi carenze igieniche. Per le stesse ragioni a cui va aggiunta la mancanza di tracciabilità di alcuni prodotti è stata chiusa un’azienda di salumi a Ragusa. Infine a Napoli è stata chiusa un’azienda di selezione e commercio di carni avicole sprovvista di Bollo Ce.