Alzi la mano chi non ha mai giocato a “Trova le differenze”: si tratta del classico diversivo proposto da quotidiani e riviste per alleggerire la lettura tra un articolo e l’altro, in Italia e non solo. Ma negli Stati Uniti ne è sorto un “caso” mediatico…
Un enigma pubblicato in questi giorni su Baltimore Sun – il classico gioco “Trova le differenze” – ha fatto impazzire il popolo di Twitter e non solo. Decine e decine di lettori hanno cercato di risolvere l’enigma, senza però riuscirci. Alla fine il giornale ha reso pubblica l’incredibile soluzione.
Chi cerca (forse) trova…
Come dice il nome stesso, l’enigma “Trova le differenze“ è il classico gioco che richiede l’individuazione delle discrepanze tra due immagini. Un divertente passatempo per intervallare la lettura del giornale. Non sempre però ogni cosa va per il verso giusto. E’ il caso delle due immagini pubblicate a quotidiano di Baltimora, che a costretto schiere intere di lettori a domandarsi dove fossero le dieci differenze tra le due immagini, senza riuscire però a indovinare la risposta.
Sfidiamo anche i lettori di parolibero a cimentarsi nel gioco: finora nessuno cui ha azzeccato. Giallo? Magia? Mistero? Sembrerebbe di no. A rendere impossibile qualsiasi ragionamento sulla risposta giusta è semplicemente il fatto che quel giorno The Baltimore Sun, complice un errore di stampa, ha pubblicato due immagini sono completamente identiche, e neppure minimamente alterate. Un rompicapo impossibile per chiunque, dunque.
Il giornale in questione ha ovviamente pubblicato le sue scuse nell’edizione successiva, giustificandosi così: “Nelle edizioni di domenica 26 aprile, le immagini della rubrica ‘Trova le differenze’ erano erroneamente la stessa immagine e non erano in realtà diverse. The Baltimore Sun si rammarica dell’errore”. La correzione a mezzo stampa è stata poi condivisa da Nathan Ruiz, uno degli scrittori che lavorano per quella testata: il suo tweet è diventato immediatamente virale, con quasi 10.000 persone che l’hanno ritwittato e circa 75.000 persone che l’hanno pubblicamente commentato. E’ la stampa, bellezza, avrebbe detto qualcuno…