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Se avete questi sintomi chiamate subito il medico: i segnali precoci della malattia neurodegenerativa

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Fabio

Uno studio dell’Università di Cambridge dimostra che i segni di una malattia neurodegenerativa sono visibili diversi anni prima.

Uno dei campi della medicina più complessi è quello relativo alla prevenzione e alla cura delle malattie neurodegenerative. Ad oggi, infatti, è impossibile prevedere con assoluta certezza quale malattia neurodegenerativa possa colpire un soggetto, perché i neurologi possono effettuare una diagnosi affidabile solamente quando i sintomi sono conclamati e quando, dunque, i danni neurologici sono avanzati e impossibili da curare. In una situazione come questa, è possibile solamente ritardare gli effetti dei danni causati dalla malattia, ma non esiste una vera e propria cura in grado di consentire ai soggetti di sconfiggere la costante degenerazione cerebrale.

Proprio per questa ragione le ricerche mediche in questo campo si prefiggono lo scopo di individuare i segnali precoci che indicano la possibile insorgenza di una malattia neurodegenerativa in particolare. Trovare questi segnali precoci è fondamentale per la diagnosi precoce e dunque per capire prima che sia troppo tardi come sia possibile intervenire per ritardare il danneggiamento cerebrale e perché no, evitarlo prima che accada. Attualmente, infatti, arrivando troppo tardi ad una diagnosi è impossibile sottoporre i malati di Alzheimer (malattia neurodegenerativa qui utilizzata come esempio perché la più diffusa) a dei trial farmacologici che aiutino a capire se i farmaci sperimentali possano essere efficaci contro la malattia.

Se ne deduce quindi che riuscire ad individuare con assoluta certezza i segnali predittivi di una malattia neurodegenerativa potrebbe fornire alla ricerca e successivamente ai pazienti, una chance per trovare una cura efficace. Un passo importante in tal senso è stato compiuto dai ricercatori dell’Università di Cambridge in uno studio che dimostra che i primi segnali dell’insorgenza di una malattia neurodegenerativa possono essere riscontrati già 9 anni prima della diagnosi.

Malattie neurodegenerative, è possibile prevedere l’insorgenza delle demenze? Lo studio di Cambridge indica che la possibilità esiste

Lo studio sull’insorgenza delle demenze effettuato dall’Università di Cambridge si chiama ‘Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association’ ed è stato portato avanti grazie alla collaborazione di tutti i Cambridge University Hospitals NHS Foundation Trust. L’affidabilità dei risultati riscontrati la si deve all’analisi dei dati contenuti nell’UK Biobank, un archivio che contiene i dati genetici anonimi di mezzo milione di soggetti compresi tra i 40 ed i 69 anni. Nell’archivio sono contenuti dati utili alla ricerca sulle malattie neurodegenerative come: la capacità di problem solving, la memoria, tempi di reazione a vari stimoli, il numero di cadute capitate nei mesi precedenti all’analisi e la forza della presa con le mani. Tutti questi dati hanno permesso di stabilire la possibilità di prevedere con un anticipo di 5-9 anni la diagnosi di Alzheimer.

Secondo quanto rivelato dallo studio, i soggetti che avrebbero successivamente sviluppato la malattia neurodegenerativa hanno ottenuto punteggi più bassi nei quesiti di problem solving, in quelli di memoria (temporale e prospettica), in quelli sui tempi di reazione. Gli stessi risultati sono stati ottenuti da quei soggetti a cui sarebbe poi stata riscontrata una diagnosi di demenza frontotemporale. Nei pazienti in cui sarebbe poi stata riscontrata una diagnosi di Alzheimer era molto frequente che fossero soggetti ad episodi di perdita di equilibrio e di cadute. Questi dati sono un buon punto d’inizio e potrebbero servire, secondo gli studiosi, a riconoscere più facilmente l’insorgenza di queste malattie nei pazienti over 50 con pressione alta o in quelli con uno stile di vita sedentario.

Fabio

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