Chi sceglie i ministri? Chi nomina il Presidente del Consiglio e i ministri? Come si forma il nuovo governo? Quali sono le tempistiche e i rituali previsti? Scopriamo insieme tutto quel che c’è da sapere.
Le elezioni dello scorso 25 settembre hanno decretato il partito vincitore, ma di qui alla nascita del nuovo governo il passo non è breve. E’ nelle stanze istituzionali che si discute la formazione dell’esecutivo che guiderà il Paese per i prossimi cinque anni. Si tratta di scegliere il capo del governo, i ministri, i viceministri, i sottosegretari e tutti i dirigenti dei ministeri. Vediamo da vicino l’iter e le prassi da seguire.
Il nuovo governo dalla A alla Z
Il primo step è l’elezione dei presidenti di Camera e Senato da parte dei membri eletti, con un voto a scrutinio segreto che prevede soglie di maggioranza diverse. Per la Camera, in particolare, è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti per la prima votazione, mentre dalla seconda bastano i due terzi dei voti, e dopo il terzo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza assoluta. Per il Senato, invece la maggioranza assoluta vale già dal primo scrutinio, dopo di che basta la maggioranza semplice.
Successivamente all’elezione dei due presidenti, i parlamentari eletti devono dichiarare a quale gruppo intendono iscriversi. Il numero minimo per costituire un gruppo parlamentare è di 20 per la Camera e 10 per il Senato. I rappresentati dei gruppi parlamentari devono poi recarsi dal Presidente della Repubblica per discutere delle figure idonee a rivestire l’incarico di Presidente del Consiglio e della compagine di governo.
La prassi consolidata vuole che il Presidente della Repubblica designi una personalità di spicco incaricandola di effettuare un mandato esplorativo per trovare un accordo sulla formazione del governo, contrattando sul programma e i nomi per i ministeri. Al momento opportuno il soggetto designato scioglierà la riserva, comunicando al Presidente l’esistenza o meno di una maggioranza di governo, dopo di che proporrà una lista di nomi che andranno a comporre il futuro esecutivo con i relativi ministeri.
Seguono tre passaggi previsti dalla Costituzione: la nomina ufficiale da parte del Presidente della Repubblica del Presidente del Consiglio e dei ministri, che giurano fedeltà alla Costituzione Italiana; le dimissioni del governo uscente accettate da quello entrante e il passaggio delle consegne, con la cosiddetta “cerimonia della campanella”.
A quel punto, entro dieci giorni dal decreto di nomina, il nuovo governo deve presentarsi in Parlamento per ottenere la fiducia da entrambe le Camere. Prima del voto, il Presidente incaricato giura “di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione”. E poi subito al lavoro sui dossier scottanti sul tavolo.