Tornano a girare voci sull’interessamento della Juventus per il fuoriclasse del PSG, Kylian Mbappé: l’affare può andare davvero in porto?
Quello attuale è uno dei periodi più bui della storia recente della Juventus. Il club che ha dominato il campionato italiano per quasi una decade, in questo momento è in profonda crisi tecnica e probabilmente societaria. Facile è infatti parlare degli errori di formazione di Allegri, del suo stile di gioco desueto e inadatto al calcio moderno, ma altrettanto facile è etichettare i calciatori acquistati come bolliti o sopravvalutati. Se è vero che il tecnico ha le proprie colpe e che alcuni calciatori non stanno rendendo come ci si sarebbe aspettati, è anche vero che negli ultimi anni la linea societaria è stata tutt’altro che chiara e lungimirante.
Parlando di scelte tecniche, Agnelli ha cacciato Allegri per andare alla ricerca di un calcio europeo e propositivo, quindi l’anno dopo ha sostituito Sarri per rifondare la squadra con i giovani, infine è tornato ad Allegri per vincere subito. Nel giro di tre stagioni ci sono stati tre cambiamenti di progetto oltre che di allenatore, un qualcosa che ha influito anche sulla costruzione della rosa e sulla gestione della stessa. Ad oggi risulta giusto mantenere il tecnico sulla panchina almeno fino a fine stagione, ma al termine di questa annata andrà presa una decisione seria, precisa e bisogna perseguirla anche se non dà risultati immediati.
La decisione giusta è quella che era stata presa per il dopo Sarri, ovvero rifondare la rosa per costruire un ciclo vincente. Ma per perseguire un simile risultato, che comporta sposare una linea societaria, dirigenziale e tecnica comune, bisogna accettare dei passi falsi e che un anno o due non si vinca nulla. Se non si prende consapevolezza del fatto che rifondare un ciclo richiede tempo, il rischio è di rovinare costantemente il tassello messo durante la stagione, svalutare il valore della rosa e rischiare di bruciare giovani talenti, ma anche creare una crisi d’identita al gruppo, incapace di compattarsi se ogni anno o peggio sei mesi cambia guida tecnica e modo di giocare.
Juventus, Mbappé sarebbe il colpo giusto per rilanciare la squadra?
Prima dell’estate, quando sembrava che Mbappé volesse lasciare Parigi, si è parlato in più occasioni della possibilità che approdasse a Torino. Già all’epoca questo rumor aveva poca credibilità, visto che il francese aveva già trovato un accordo con il Real Madrid e sarebbe sicuramente finito in Spagna. Oggi il nome del fuoriclasse francese viene fuori come possibile mossa per rilanciare il brand ed il progetto Juve, ma più di qualche mese fa questo affare è impossibile: prima di tutto perché ha ancora un contratto con il PSG per almeno un altro anno, in secondo luogo perché le cifre che prende in Francia sono fuori portata.
Ma al di là della fattibilità di un simile affare, Mbappé sarebbe la soluzione? Ipotizziamo che il francese giunga a Torino e che la Juventus imposti il suo gioco sul servirlo in profondità e renderlo il fulcro come accadeva fino a due anni fa con Cristiano Ronaldo. Una simile soluzione, senza ulteriori investimenti sulla rosa, potrebbe permettere alla Juventus di tornare a giocarsi lo scudetto e probabilmente anche a vincerlo. Tuttavia non sarebbe una soluzione in Champions. Giocare in ripartenza sfruttando l’estro e il talento del calciatore che al momento è il più forte al mondo non basterebbe per ambire a vincere in Europa.
C’è da considerare inoltre la progettualità. Investire su Mbappé significa investire anche su altri giocatori per mettergli a disposizione una squadra all’altezza di vincere tutto. Il fenomeno classe ’98 non andrebbe mai in una squadra con limiti tecnici a centrocampo e una difesa da rifondare, dunque comporterebbe ulteriori esborsi. Prendere giocatori pronti subito – tralasciando ciò che significherebbe a livello economico per una squadra con i conti in rosso già adesso – significa commettere gli stessi errori commessi nel 2018 quando è giunto Cristiano Ronaldo e rinviare ulteriormente la costruzione di una squadra giovane, con la quale creare un ciclo lungo e vincente come quello che i bianconeri si sono lasciati alle spalle.