In Italia chiudono la media di 600 bancomat Atm all’anno, ecco cosa sta succedendo e qual è la decisione delle principali banche italiane.
La tendenza della società è quella di arrivare al lento ma costante abbandono delle banconote in favore di carte di credito e carte di debito per i pagamenti. Il progressivo avvicinamento ad un mondo in cui il contante è merce rara è un processo che ha una duplice finalità: evitare gli sprechi di carta e combattere il nero e i pagamenti illeciti. Al momento in Italia non siamo giunti al punto in cui è obbligatorio pagare con carta, ma grazie al cashback e altre iniziative volute dal governo Conte Bis si è cercato di incentivare l’utilizzo di carte per contrastare il nero e l’evasione fiscale.
Contemporaneamente a questo indirizzo governativo, si è creato un fenomeno parallelo: la chiusura degli ATM delle filiali bancarie minori o di quelli precedentemente aperti in zone di montagna o di periferia. Stando ai dati raccolti dal ‘Corriere della Sera’, ogni anno chiudono 600 sportelli ATM, il che rende sempre più complicato ai cittadini prelevare denaro contante. In una società in cui ogni commerciante accetta di buon grado il pagamento con carta, l’assenza di contante è un problema relativo. Ciò nonostante c’è ancora una fetta di popolazione, specialmente quella over 65, che preferisce avere in tasca e pagare con le banconote.
Il rischio, secondo alcuni, è che si generi una sorta di ‘Apartheid’ generazionale, con i cittadini che rimangono svantaggiati dal cambiamento sociale e dalla mancanza di contante. Rischio è che è comunque relativo, visto che la maggior parte dei pensionati riceve la pensione alla posta e si reca il primo di ogni mese a ritirarla per intero. C’è anche chi se la fa accreditare su un conto bancario alla posta e contrariamente agli ATM delle varie banche private, quelli della posta non stanno subendo cambiamenti o riduzioni rispetto al passato.
Bancomat addio? La proposta per facilitare il prelievo da banche differenti
Insomma il rischio di lasciare alcuni cittadini anziani senza contante è limitato a coloro i quali hanno deciso di far canalizzare la pensione su un conto in banca già esistente. Ciò che renderebbe a questi complicato prelevare il denaro è proprio la progressiva scomparsa degli ATM. La difficoltà risiede non solo nella necessità di allontanarsi di qualche chilometro per trovare un ATM, ma anche nel fatto che potrebbe trovarsi con la necessità di prelevare da una banca differente da quella in cui ha il conto. Questo comporterebbe una spesa per il prelievo di contante che va dai 50 centesimi ai 3 euro.
Per questa ragione, Alessandro Zollo, ad di Pagobancomat spa, ha proposto di fissare un costo di prelievo di 1.50 euro. In questo modo i cittadini sarebbero avvantaggiati e potrebbero prelevare da qualsiasi sportello senza preoccuparsi del costo dell’operazione. Fissare un costo permetterebbe anche alle filiali bancarie di trarre profitto necessario ai costi di gestione e sorveglianza dello sportello automatico, dunque di non vedere l’ATM come una spesa di gestione da eliminare, ma come una fonte di potenziale profitto. D’altronde, spiega Zollo, il costo fisso è stato già applicato negli Stati Uniti e nel Regno Unito e questo ha facilitato i prelievi e la possibilità di pagare in contanti per i cittadini.